Quante volte abbiamo sentito parlare di materiali biodegradabili o compostabili?
In una società sempre più attenta all’ambiente e alla raccolta differenziata, ormai questi concetti sono entrati a far parte della nostra quotidianità.
Spesso ci sembra che questi due termini non siano altro che sinonimi: c’è invece una sostanziale differenza. Un elemento biodegradabile, infatti, non è necessariamente anche compostabile.
Facciamo un po’ di chiarezza: si definisce biodegradabile un qualsiasi materiale che possa essere scomposto da batteri, luce solare ed agenti fisici naturali, in composti chimici semplici quali acqua, anidride carbonica e metano.
Questo processo di scomposizione, secondo la normativa europea, deve avvenire entro un determinato lasso di tempo: in particolare, un prodotto biodegradabile deve scomporsi del 90% entro sei mesi.Veniamo, invece, ai materiali compostabili: come dice il nome, essi devono essere in grado di trasformarsi in compost, cioè concime naturale, e questo processo di decomposizione e disintegrazione deve avvenire in meno di tre mesi, secondo la normativa EN13432.
Nel nostro caso, i prodotti in cotone sono biodegradabili in 28 giorni e sono compostabili.
Avreste mai pensato che la vostra tovaglia potesse diventare un sano nutrimento per i pomodori del vostro orto?